• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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È quando credi che accade l’impossibile!

È quando credi che accade l’impossibile!

Se vuoi che anche nella tua vita accada un miracolo, smetti di contare i pani. Comincia a donarli. Perché è solo quando smettiamo di calcolare che scopriamo l’infinito. È solo quando lasciamo andare il poco che abbiamo che Dio può riempirci di tutto ciò che ci manca. E lì, proprio lì — quando la nostra fede tocca il cuore di Dio — avvengono i miracoli!

Il mio (in)solito commento a:
Gesù guarisce molti malati e moltiplica i pani (Matteo 15,29-37).

In poche righe, san Matteo ci trascina dentro una pioggia di miracoli. Ma se ti fermi un attimo e leggi con il cuore, scopri qualcosa di sorprendente: quei miracoli non sono solo per uomini e donne di duemila anni fa. Sono anche per te. Sì, proprio per te. Non ci credi? Allora vieni con me, lasciati accompagnare in questo viaggio

Immagina la scena. Gesù attraversa la Decapoli, e attorno a Lui si muove una folla di persone stanche, affamate, piene di ferite visibili e invisibili. “Zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele”. È un fiume di dolore che diventa canto. Un deserto che fiorisce. E Gesù non si ferma lì: “Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà”. Guarigioni e moltiplicazioni. Amore che si moltiplica.

Guarda bene: chi sono i destinatari di questi miracoli? Uomini e donne vestiti di stracci, con i piedi coperti di polvere, il volto bruciato dal sole, gli occhi stanchi di speranza eppure accesi dal desiderio di non arrendersi. Gesù li guarda. E si commuove. Li ha visti camminare per giorni, spinti solo dalla fede, e il suo cuore trabocca di compassione. “Non voglio rimandarli digiuni”, dice ai suoi.

Ma come, Gesù!? – verrebbe da chiedergli – con sette pani e qualche pesce vuoi sfamare una moltitudine? Noi, che ascoltiamo il Vangelo seduti tra i banchi o davanti a uno schermo, abbiamo forse sorriso davanti a questa domanda. Ma se fossimo lì, nel deserto, con la sabbia che graffia i piedi e il vento che asciuga le labbra, probabilmente penseremmo anche noi: “Non basterà”. Eppure… Gesù non ragiona con la matematica della scarsità, ma con la logica dell’amore.

E allora prova a spostare lo sguardo. Dal deserto della Decapoli al tuo deserto. Perché anche tu hai fame. Fame di senso, di luce, di pace, di risposte. E Gesù è lì, accanto a te, che ti invita a fidarti. Ti chiede di credere che anche il poco che hai, se condiviso, diventa abbastanza. È questa la vera rivoluzione del Vangelo: la fede che non si piega alla realtà, ma la trasforma. La fede è il coraggio di dire “Sì” quando tutto attorno urla “È impossibile”. È la forza che sposta i macigni dell’anima. È il motore silenzioso che trasforma un frammento di pane in abbondanza, una lacrima in speranza, una ferita in guarigione.

Se Gesù ha compiuto quei miracoli non è per stupire la folla di allora, ma per parlare al tuo cuore oggi.
Per dirti che non sei solo. Che anche nella tua stanchezza, nella tua fame, nella tua sete di amore e di senso, Lui è lì. Con la sua Luce, la sua Pace, il suo Amore. Pronto ad ascoltarti. A guarirti. A moltiplicare il pane per te. Tutto ciò che ti chiede è una sola cosa: fiducia. Perché quando Gesù trova nel cuore dell’uomo un granello di fede, piccolo come un seme di senape, può far fiorire meraviglie. Può moltiplicare i tuoi gesti, rendere fecondi i tuoi silenzi, trasformare le tue fragilità in forza.

Gesù non si chiede se i pani basteranno. Lui sa che basteranno. E avanzeranno. È la logica del Regno: l’amore non si divide, si moltiplica. E allora, se vuoi che anche nella tua vita accada un miracolo, smetti di contare i pani. Comincia a donarli. Perché è solo quando smettiamo di calcolare che scopriamo l’infinito. È solo quando lasciamo andare il poco che abbiamo che Dio può riempirci di tutto ciò che ci manca. E lì, proprio lì — quando la nostra fede tocca il cuore di Dio — avvengono i miracoli #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo benedicente”, di Girolamo Siciolante, 1560, olio su tavola, chiesa di S. Nicola a Bassiano

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