• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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Dio ti ama per quello che sei

Dio ti ama per quello che sei

Dove c’è amore, quello vero, non serve nient’altro. Non c’è incomprensione, errore o colpa che l’amore non sappia trasformare in perdono. Pensa all’amore viscerale che lega un genitore al proprio figlio: non perdoneresti ogni cosa? Così è l’amore di Dio per te, così è il Suo cuore che non smette mai di battere per noi.

Il mio (in)solito commento a:
Guai a voi, guide cieche (Matteo 23,13-22)

Ti racconto una scena di casa: oggi, una teglia di patate dorate, cotte a puntino, profumava tutta la cucina. Lo sportello del forno era rimasto aperto e Rita, la mia piccola, un anno e mezzo di pura curiosità, si è avvicinata. Le sue manine tese verso il vetro ancora caldo mi hanno fatto gelare il sangue. Ho gridato: “Rita, no! Attenta!”. Lei si è fermata, grazie a Dio, ma ha iniziato a piangere. Non perché si fosse fatta male, ma perché si è sentita rimproverata.

Non volevo sgridarla, volevo salvarla. L’ho stretta forte, baciata e rassicurata. Come potrei mai arrabbiarmi con lei? È stato solo amore, quello che protegge. E sai che ti dico? Dio fa lo stesso con noi.

Non gli interessa punirci o riempirci di regole, non è questo il Suo cuore. Dio vuole soltanto custodirci dal male. Come un padre con i suoi figli.

Un tempo, però, l’umanità non era pronta a capire la profondità dell’amore. Così Dio ha dato delle regole semplici, quasi infantili: “non fare questo, non fare quello”. Ma poi siamo cresciuti. E con noi, anche la nostra capacità di comprendere.

E allora Gesù ci ha consegnato il cuore di tutta la Legge:
«Ama Dio con tutto il tuo cuore, anima e mente. E ama il prossimo tuo come te stesso» (Matteo 22,37-40). Un comandamento unico, semplice, che vale più di mille regole.

Perché se ami, non farai mai del male. Se ami, non ruberai, non ucciderai, non ferirai. È davvero così semplice. Ma scribi e farisei avevano complicato tutto con 613 precetti, pesi insopportabili che neppure loro riuscivano a portare. E così, invece di aprire le porte del Regno, le chiudevano in faccia a chi voleva entrare.

Gesù è venuto a ribaltare tutto. Non più sacrifici, non più formalismi, non più un Dio dei divieti. Con Lui arriva il vino nuovo: la Parola che libera, che profuma di amore. “Ama Dio e ama il prossimo tuo”: tutto qui, ma è tutto.

Eppure tanti, ancora oggi, preferiscono il vino vecchio, fatto di regole sterili e cuori chiusi. Ma Dio non vuole automi, non vuole farisei che si battono il petto senza capire. Dio ci ha creati liberi, persino testardi, perché il Suo desiderio è che scegliamo l’amore.

E quando lo rifiutiamo? Lui ci ama lo stesso. Anche quando lo rinneghiamo, anche quando sbagliamo tutto, Dio continua ad aspettarci. Perché siamo a Sua immagine (Genesi 1,26) e Lui non può smettere di volere il nostro bene.

La Sua volontà è chiara: «che io non perda nessuno, ma che li risusciti nell’ultimo giorno» (Giovanni 6,39). E allora qual è la chiave che apre le porte del Paradiso? Una sola: l’Amore.

Un amore ostinato, che salva, che perdona sempre, anche all’ultimo respiro. Come è accaduto al buon ladrone, che ha rubato il suo posto in Paradiso con un semplice atto di fiducia.

Dio non ci ama perché siamo perfetti, ci ama perché Lui è Amore. E l’amore, quello vero, non sa fare altro che donarsi.

La Sua bontà è più grande di qualsiasi nostro peccato. E mentre tu pensi di non meritare, Lui continua a dirti: “Ti amo per quello che sei”. Sempre.

E allora, fidati: basta solo l’amore in cambio. Quello che puoi dare, piccolo o grande che sia. Perché Dio, da parte Sua, ti amerà sempre senza misura. #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Il Sacro Cuore di Gesù”, di Luigi Guglielmino, 1960, olio su tela, Chiesa della Consolata, Torino

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