• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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Dio ascolta chi osa insistere

Dio ascolta chi osa insistere

E in quel momento capisci che non sta parlando solo di quella donna. Sta parlando di te. Della tua fatica, delle tue preghiere sussurrate nella notte, dei tuoi “perché?” rimasti sospesi nel silenzio

Il mio in(solito) commento a:
Dio farà giustizia ai suoi eletti che gridano verso di lui (Luca 18,1-8)

Immagina di essere lì, in una piccola piazza polverosa di un villaggio della Giudea. Il sole batte forte, la folla è radunata attorno a Gesù. Lui parla, ma non lo fa come gli altri maestri: le sue parole ti entrano dentro, ti scavano nel cuore. Ti sembra che stia parlando proprio a te: “Pregate sempre, senza stancarvi mai”. Ti suona semplice, eppure dentro di te nasce una domanda: come si fa a non stancarsi, quando sembra che Dio non risponda?

Gesù allora racconta una storia. C’è una vedova. La vedi? È curva, minuta, ma nei suoi occhi c’è una fiamma che non si spegne. Da giorni bussa alla porta di un giudice, un uomo arrogante, chiuso nel suo palazzo, indifferente a tutto e a tutti. Lei non ha denaro, né amici influenti. Solo la sua voce. E quella voce non smette di farsi sentire.

Ogni mattina, eccola lì: “Fammi giustizia!”. E il giudice, infastidito, la ignora. “Fammi giustizia!”. E lui le volta le spalle. “Fammi giustizia!”. E lei, ostinata, ritorna ancora. Sempre. Fino a quando quel giudice, esasperato, sbotta: “E va bene! Le farò giustizia, così finalmente smetterà di importunarmi!”.

Gesù ti guarda negli occhi. “Hai sentito?” sembra dire. “Se perfino un uomo duro di cuore può cambiare, quanto più vostro Padre del cielo ascolterà chi lo prega con fede?”. E in quel momento capisci che non sta parlando solo di quella donna. Sta parlando di te. Della tua fatica, delle tue preghiere sussurrate nella notte, dei tuoi “perché?” rimasti sospesi nel silenzio.

A volte Dio tace, è vero. Ma non perché non ascolti. Forse perché vuole che tu resti lì, a bussare, a parlargli, a tenerlo vicino. La preghiera è il filo che ti tiene legato a Lui, anche quando sembra che tutto si stia rompendo. È la tua voce che sale al cielo e, mentre sale, cambia te. Ti fa più forte. Ti fa più fiducioso. Ti insegna a guardare oltre.

Ti ricordi di Abramo? Anche lui ha osato “contrattare” con Dio per salvare Sodoma. Cinquanta, quaranta, trenta, venti, dieci… Ogni volta tornava alla carica, e Dio non lo zittiva. Lo ascoltava, con pazienza, con amore. Perché Dio non si offende quando Lo cerchi con insistenza: si commuove.

Pregare non è recitare formule, ma osare un incontro. È parlare con il cuore, anche quando trema. È stare lì, davanti a Lui, e dire: “Non capisco, ma resto. Non vedo, ma credo. Non sento, ma Ti cerco”.

E allora, non smettere. Anche quando la fede sembra un filo sottile, anche quando ti sembra di parlare al vuoto. Dietro quel silenzio c’è un Padre che ti ascolta. C’è un Dio che ti vuole bene, e che aspetta il momento giusto per risponderti nel modo migliore.

Che il Signore ti doni la forza di bussare ancora, il coraggio di insistere, e la dolce certezza che ogni tua preghiera – anche la più piccola – arriva dritta al cuore di Dio #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “L’ispirazione di San Matteo”, di Michelangelo Merisi da Caravaggio, 1602, olio su tela, 295×195 cm, Chiesa di San Luigi dei Francesi, Roma

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