Conosci davvero tutta la storia dei Re Magi?

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Sembrano usciti da una favola e sono tra i personaggi più amati e misteriosi dei Vangeli: i Re Magi. Ma chi erano veramente? L’unico Vangelo (canonico) che ce ne parla è quello di San Matteo. Ma, allargando lo sguardo ai vangeli apocrifi, scoveremo una miniera di informazioni. Così, con l’atteggiamento di chi legge un racconto di fantasia (che potrebbe anche essere vero) vorrei accompagnarti in un viaggio tra antichi manoscritti, con i piedi nella sabbia e lo sguardo all’insù, dietro ad una stella.

Un papiro rinvenuto in un museo inglese riporta il più antico racconto finora conosciuto sui Re Magi. Vi si legge: “Il terzo giorno alla mangiatoia si trovavano il bue e l’asino che, genuflessi, l’adoravano”. Si adempì così la profezia di Isaia: “Il bue conosce il proprietario e l’asino la greppia del padrone, ma Israele non conosce e il mio popolo non comprende” (Isaia 1,3). Prosegue il manoscritto: “C’era una stella enorme che risplendeva sulla grotta dalla sera alla mattina. Una stella così grande non era mai stata vista dall’inizio del mondo. Gli stessi profeti che si trovavano a Gerusalemme asserivano che questa stella segnalava la nascita di Cristo promesso per la restaurazione non solo di Israele, ma di tutte le genti”. Il papiro racconta che Giuseppe si meravigliò scorgendo una folla che si avvicinava. “Disse dunque Giuseppe a Simeone: «Chi pensi che siano questi che si affrettano alla grotta? Mi pare che vengano da un paese lontano, perché il loro stesso abbigliamento differisce dal nostro». Le loro vesti, infatti, erano amplissime e il colore della loro pelle era scuro. Avevano inoltre berretti sul capo e sarabare (pantaloni molto larghi) alle gambe”.

“All’ingresso salutarono il Bambino e si prostrarono a terra secondo il costume dei barbari e, uno alla volta, gli baciarono i piedi, poi aprirono i loro tesori ed offrirono oro, incenso e mirra, ma porsero anche molti doni a Maria”. Uscendo, dissero a Giuseppe: «La stella sorse e ci apparve per la prima volta il giorno della nascita di questo fanciullo e, senza uscire dalla traiettoria, compiva da sola il giro del polo celeste, non come queste stelle che restano fisse sul firmamento. Ed anche il sole, con il suo splendore, non riusciva ad ombreggiarla, ma apparve inferiore ai suoi bagliori. Questa, infatti, è la stella della parola di Dio ed è Lui che ci è compagno e guida nel cammino da noi percorso per giungere fino a Cristo».

Affascinante, vero? Secondo alcuni studiosi, questo papiro potrebbe essere addirittura più antico del Vangelo di San Matteo, che ci narra l’Epifania.

Alla luce della stella andiamo verso nuove sorprese!

Alessandro Ginotta

L’articolo è stato pubblicato su “Il Corriere della Valle”, n. 1, del 5 gennaio 2023

Il dipinto di oggi è: “L’adorazione dei Magi”, Andrea Mantegna, 1497, tempera a colla e oro su tavola, 54,6×70,7 cm, Getty Museum, Los Angeles

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