Come imparare a non chiedere nulla in cambio?
La #gratuità. Un concetto sconosciuto dalla società moderna… #donare #amore #gratis
Il mio (in)solito commento a:
Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date (Matteo 10,7-13)
Eppure tutto, ma proprio tutto, quello che fa Dio per noi, non ha prezzo. Non ha prezzo perché i doni di Dio sono grandissimi. E non ha prezzo perché Dio non si paga. E’ gratis.
E’ importante, per noi, recuperare almeno un po’ quel senso di gratuità che, ai tempi di Gesù, era molto più diffuso di oggi. Vedete, amici, ogni giorno Dio si presenta a noi carico di doni. Sono autentici regali che ci offre. Doni che non hanno prezzo, perché l’amore di Dio è gratis. L’unica cosa che il Signore ci chiede in cambio è aprirgli il nostro cuore, accogliere il suo amore incondizionato.
Purtroppo, il rischio di scivolare nel “commercio”, anche nella preghiera, è sempre dietro l’angolo: quante volte ci siamo recati in un santuario ed abbiamo “contrattato” scambiando un voto per una grazia: “se mi fai questo io ti darò quest’altro…”. Come se volessimo dare una tangente a Dio. No, le cose non funzionano così! Perché l’amore di Dio è illimitato, pieno, senza riserve, totale. E soprattutto non ha bisogno di pagamenti. Infatti, due persone che si amano davvero, non hanno mai questioni di denaro. In amore non esiste il “mio” o il “tuo”, ma solo il “nostro”. E’ bellissimo mettere in comune ogni cosa, condividere i beni materiali, ma anche le gioie ed i dolori. E’ così quando c’è l’amore. Tra due persone. E con Dio.
Ed il rapporto di gratuità con Dio è quello che ci aiuterà poi ad averlo con gli altri nella testimonianza cristiana. Anche lo spirito missionario non si ottiene tramite un ragionamento o un calcolo. Il mettersi “in stato di missione” è un riflesso della gratitudine. È la risposta di chi dalla gratitudine viene reso docile allo Spirito. Senza percepire l’amore di Dio, non riusciremo neppure a raggiungere la conoscenza della verità e neppure la conoscenza di Dio. Annunciare il Vangelo non è un mestiere, non è un obbligo contrattuale, ma un atto d’amore, un gesto che facciamo gratuitamente.
Gesù ci dice: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date” (cfr. v. 8). Dio non ci ama perché vuole acquistare il nostro comportarci bene. Dio non ci ama perché siamo buoni. Dio ci ama e basta. A prescindere da quanto seguiamo la sua Parola e da quanto ce ne allontaniamo. Anzi… semmai ci ama ancora di più quando siamo lontani, perché cerca di darci la forza di riavvicinarsi: “Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati” (Matteo 9,12). La gratuità è un investimento a fondo perduto. La gratuità è fare qualcosa senza vantarsene, senza pretendere nulla in cambio, neppure la riconoscenza. La gratuità non è neppure una una medaglia da appuntarsi sul petto, ma è puro amore, spesso fatto senza che nessuno se ne accorga.
#Santanotte amici, impariamo da Dio, impariamo a donare il nostro cuore, senza chiedere nulla in cambio.
Alessandro Ginotta
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