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Come cambiare la mia vita?

Come cambiare la mia vita?

Cambiare? Qualcuno pensa che sia difficile. Ma con Gesù nel cuore tutto è più facile, e nulla è impossibile.

Il mio in(solito) commento a:
Gesù esultò nello Spirito Santo (Luca 10,21-24)

Che fortuna hanno i discepoli! Possono trascorrere il loro tempo insieme a Gesù incarnato. Possono sentire la sua voce, vedere il suo Volto, toccare le sue mani. Possono osservarlo mentre opera miracoli, vedere la gente che, dopo averlo incontrato, torna a casa guarita. E possono guardare come la gente, incontrando Lui, diventa migliore. Dice Gesù: «Beati gli occhi che vedono ciò che voi vedete. Io vi dico che molti profeti e re hanno voluto vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono».

Però anche noi, in un certo modo, siamo un po’ discepoli. Perché nei Vangeli leggiamo le sue gesta, ascoltiamo la sua Parola, impariamo a conoscerlo meglio. E, attraverso le sue opere, anche noi poco alla volta possiamo convertirci, come fece Zaccheo, come fu per la samaritana, come la peccatrice, come Saulo, come Disma… Sì, anche noi possiamo cambiare!

Cambiare? Forse penserai che sia difficile. Ma con Gesù nel cuore tutto è più semplice, e “nulla è impossibile a Dio (Luca 1,37). Vogliamo incominciare da qualcosa di facile? Un passo alla volta e, alla fine, anche noi vivremo sempre con Gesù nel cuore. Pensa a Gesù. Chiedigli di entrare dentro di te e di insegnarti a gioire. Ma che cosa c’entra provare gioia con Gesù? C’entra, c’entra! Guarda qui:

“Il maligno – scrive San Francesco di Sales – gode nella tristezza e nella malinconia, perché lui è, e lo sarà per l’eternità, triste e malinconico; per cui vorrebbe che tutti fossero così!” (Filotea, cap. XII). “Il nemico – prosegue il santo – si serve della tristezza per portare le sue tentazioni contro i buoni; da un lato cerca di rendere allegri i peccatori nei loro peccati, e dall’altro cerca di rendere tristi i buoni nelle loro opere buone”. Da una parte il maligno cerca di presentare il male in modo piacevole, mentre, dall’altra, tenta di distoglierci dal bene facendocelo sembrare sgradevole. Ecco come agisce il demonio! Se stai facendo qualcosa di buono, troverà il modo di fartelo pesare mettendoti addosso la tristezza.

Ma Dio non vuole nulla di tutto ciò: “misericordia io voglio e non sacrificio” (cfr. Matteo 9,13). Il Vangelo invita con insistenza alla gioia. Bastano alcuni esempi: «Rallegrati» è il saluto dell’angelo a Maria (Luca 1,28). La visita di Maria a Elisabetta fa sì che Giovanni salti di gioia nel grembo di sua madre (cfr Luca 1,41). Nel suo canto Maria proclama: «Il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Luca 1,47). Quando Gesù inizia il suo ministero, Giovanni esclama: «Ora questa mia gioia è piena» (Giovanni 3,29). Il suo messaggio è fonte di gioia: «Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena» (Giovanni 15,11). E qui, in questo brano dell’evangelista Luca, vediamo Gesù esultare nello Spirito Santo.

Sì, perché il Vangelo è vita, il Vangelo è gioia, il Vangelo è speranza. Ed è con questi sentimenti nel cuore che siamo chiamati a vivere. Non serve avere il volto triste e contrito, non serve a nulla mortificarsi inutilmente. Perché il Vangelo, la Buona Novella, è gioia. È buona notizia! Riponiamo quindi le maschere tristi, che non servono a nulla, e prepariamoci a vivere la nostra vita ancora più a contatto con le altre persone, ancora più piena, ancora più gioiosa: Gesù è con noi, mostriamo a tutti la nostra allegria. Che non è spensieratezza, ma è la gioia che deriva dall’avere Gesù nel nostro cuore.

Inizia da qui: dalla gioia. È semplice e ti avvicinerà a Dio!

#Santanotte Il tuo cuore si riempia della gioia di Gesù, la gioia che saprai trasmettere a chi ti sta accanto perché Dio è con te!

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo il Salvatore”, di Juan De Juanes, 1545, olio su tavola, 73×49 cm, Museo del Prado, Madrid

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