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Ci vuole coraggio per cercare Dio?

Ci vuole coraggio per cercare Dio?

Ammiro la tenacia di questi uomini che non esitano a salire sul tetto della casa in cui si trova Gesù, praticarvi un foro, per poi calare la barella sulla quale giace il loro amico paralizzato, sorreggerla con lunghe corde, per farla arrivare proprio davanti ai piedi del Maestro.

Il mio in(solito) commento a:
Il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra (Marco 2,1-12)

Ora che Gesù ha guarito molte persone, tutti lo cercano. Una folla si è assiepata davanti alla casa di Cafarnao, dove sta predicando. “Si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta” (cfr. v. 2). “Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati»” (vv. 3-5).

Ammiro la tenacia di questi uomini che non esitano a salire sul tetto della casa in cui si trova Gesù, praticarvi un foro, per poi calare la barella sulla quale giace il loro amico paralizzato, sorreggerla con lunghe corde, per farla arrivare proprio davanti ai piedi del Maestro. Quanta costanza, quanta attenzione per il loro amico ammalato, quanto coraggio nel salire sul tetto, quanta impertinenza nel bucarlo, quanta fiducia in Gesù! Oh, se solo noi avessimo un po’ della loro fede!

Sì, perché la fede è un po’ di tutto questo: la tenacia nel pregare, come nella parabola del giudice e della vedova (cfr. Luca 18,1-8); amore per il prossimo, come prescrive il più grande dei comandamenti (cfr. Matteo 22,34-40); lo slancio coraggioso, quello che ci chiede Gesù (cfr. Matteo 10,16-33); un briciolo di impertinenza, come quella che serve per bussare nel cuore della notte alla porta di un amico (cfr. Luca 11,5-8); infine, l’ingrediente più importante di tutti: la fede. Ne basta poca, come quella che sta in un granello di senape (cfr. Luca 13,18-19), ma può spostare anche le montagne!

Tutte queste cose insieme, possono toccare il cuore di Dio e muoverlo a compassione. Ed un Creatore, perdutamente innamorato delle proprie creature, per amore, può anche arrivare a sovvertire le leggi della natura (tanto le ha scritte Lui) e creare quell’eccezione che serve per permettere un Miracolo.

Ecco come l’acqua si può trasformare in vino, in seguito all’insistenza di Maria (cfr. Giovanni 2,1-11). Ecco come, l’amore per gli amici, può perfino riportare alla vita un defunto (cfr. Giovanni 11,1-44). Ecco come, il coraggioso slancio di una donna ammalata, può salvarla da una lunga malattia anche solo toccando un lembo del mantello di Cristo (cfr. Luca 8,43-48). Ecco come, una donna cananea, un po’ impertinente, può convincere Gesù a guarire la propria figlia (cfr. Matteo 15, 21-28). Ecco come la fede può aprire anche gli occhi di un cieco (cfr. Luca 18,35-43).

I miracoli non sono mai un’esibizione di potenza, ma segni dell’amore di Dio, che si completano attraverso la fede. È proprio la fede di chi chiede ed ottiene il miracolo, che rende perfetta nella reciprocità l’azione divina. Perché a Gesù non piace fare miracoli “a senso unico”, ma Egli desidera coinvolgerci nelle scelte e nella decisione di cambiare. Pensiamo a questi uomini coraggiosi che scalano il tetto e, da lassù, calano una barella in mezzo alla folla. Ci vuole il coraggio di lottare per arrivare al Signore, il coraggio di avere fede: “Se tu vuoi puoi guarirmi, se tu vuoi, io credo”».

Il coraggio di avvicinarci al Signore, quando ci sono delle difficoltà. Ci vuole proprio quel coraggio, ma non basta, perché tante volte ci vuole anche la pazienza di saper aspettare i tempi ma non mollare, andare sempre avanti. Non dobbiamo aver paura di credere. Non dobbiamo temere di aver fede. Perché, come sempre, Dio propone e non impone: “Lo vuoi quel miracolo? Allora credi in me”. Diciamo anche noi: “Credo, aiutami nella mia incredulità” (Mc 9, 24). Perché “Tutto è possibile per chi crede” (Mc 9, 23). Perché a chi crede, Dio presta la sua onnipotenza. Ed è lì che si realizzano i miracoli! #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il coraggio di cercare Dio
Il dipinto di oggi è: “Gesù guarisce un uomo cieco”, di Carl Heinrich Bloch ,1871, olio su tela, museo di Hillerød, Dinamarca

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