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Che vuol dire seguire Gesù?

Che vuol dire seguire Gesù?

Tu. Sì, proprio tu. In questo preciso istante sei un po’ pastore, lo sapevi? E se solo lo vorrai, potrai inoltrarti nel deserto – quello della vita – per cercare chi si è smarrito. Perché c’è sempre qualcuno che ha perso la strada, qualcuno che attende proprio te.

Il mio in(solito) commento a:
“Chi perderà la propria vita per causa mia e del Vangelo, la salverà.”
(Marco 8,34-9,1)

Seguire Gesù non è una passeggiata. Non è un passatempo né un dettaglio da aggiungere alla lista delle cose da fare. No. Seguirlo è una scelta radicale. È rivoluzionare la propria vita, riorganizzarla dalle fondamenta. Perché l’amore per Dio non è qualcosa che si aggiunge: è qualcosa che trasforma, che scuote, che ribalta. È una forza che mette in discussione tutto il resto. E una volta che decidi di metterti in cammino sulle sue orme, non puoi più voltarti indietro. Perché chi segue Gesù, lo segue fino in fondo.

Quella di stare con Lui è una scelta definitiva, che cambia ogni cosa. È come se, all’improvviso, il mondo si capovolgesse: non sei più tu al centro dell’universo con i tuoi desideri, le tue ambizioni, le tue ansie e i tuoi calcoli. No. Al centro c’è Dio. È Lui il cuore pulsante di tutto. Non sei più tu a controllare, a dirigere, a pretendere. Sei tu che ruoti attorno a Lui. Ed è lì che trovi la tua vera libertà.

San Paolo lo dice chiaro e tondo: “Non sono più io che vivo, ma è Cristo che vive in me” (Galati 2,20).

Gesù arriva così, quasi in punta di piedi. Magari nel momento in cui meno te lo aspetti. Magari proprio quando pensavi di poter fare a meno di Lui. Non bussa forte, non sfonda porte. No, Lui attende. Ti cerca con discrezione, con pazienza infinita. “Ecco, sto alla porta e busso” (Apocalisse 3,20).

E sai una cosa? Non serve una vita intera per convertirsi. Basta un istante. Un solo sguardo. Se solo incroci i suoi occhi, se solo lasci che Lui ti sfiori il cuore… tutto cambia.

E no, non è un piccolo cambiamento. Non è un restyling della vecchia vita. È una rivoluzione. Si chiama conversione. Ed è totale. È come se ti venisse data una vista nuova per guardare il mondo con occhi diversi. È un’energia nuova che ti accende dentro la voglia di amare, di servire, di donarti. È un’aria nuova che riempie i tuoi polmoni e ti spinge avanti, più forte, più determinato.

Eppure c’è chi sceglie di dire no. C’è chi sente bussare… ma non apre. C’è chi continua per la sua strada, come se nulla fosse.

E Dio? Dio non forza nessuno. Non costringe, non impone. Rispetta la tua libertà. Anche quando scegli di perderti. Perché il Suo amore non è un cappio, ma una possibilità. Una porta aperta.

Ma tu, che sei qui a leggere queste parole, tu hai fatto una scelta.
Hai ascoltato la Sua voce. Hai aperto la porta.
Hai deciso di mettere un po’ della tua vita al servizio degli altri.

Ed è per questo che adesso sei un po’ pastore.
Ed è per questo che, se lo vorrai, potrai inoltrarti nel deserto della vita per cercare la pecora smarrita. Perché qualcuno, proprio ora, sta aspettando te. Qualcuno ha bisogno del tuo aiuto, del tuo conforto, del tuo esempio.

E sai qual è la cosa meravigliosa?
Che in te, adesso, c’è Gesù.
C’è la Sua Parola.
C’è il Suo Amore.

E questo basta per illuminare il cammino di chiunque incroci la tua strada. #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Il Buon Pastore”, di Philippe de Champaigne, 1650, Musée des Beaux-arts, Tours

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