La terribile guerra in Ucraina ha riacceso i riflettori sui segreti di Fatima. Vediamo che cosa dicono:
I tre segreti, in realtà, sono un unico messaggio diviso in tre parti:
Primo segreto di Fatima
«[…] un grande mare di fuoco, che sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell’incendio […]. I demoni si riconoscevano dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa visione durò un momento. E grazie alla nostra buona Madre del Cielo, che prima ci aveva prevenuti con la promessa di portarci in Cielo (nella prima apparizione), altrimenti credo che saremmo morti di spavento e di terrore.» |
La prima parte del segreto parla della visione dell’inferno.
Secondo Segreto di Fatima
«Avete visto l’inferno dove cadono le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Mio Cuore Immacolato. Se faranno quel che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace. La guerra sta per finire; ma se non smetteranno di offendere Dio, durante il Pontificato di Pio XI ne comincerà un’altra ancora peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di pace.» |
Attorno al Terzo segreto di Fátima si creò un aura di mistero, perché non venne divulgato subito, ma fu diviso in due parti: la prima fu pubblicata da Suor Lucia nelle sue memorie il 31 agosto del 1941. La seconda parte venne secretata su ordine del vescovo di Leiria e venne consegnata in una busta chiusa, sulla quale si legge: “Per ordine espresso di Nostra Signora questa busta può essere aperta nel 1960…“.
Ma Papa Giovanni XXIII ed i suoi immediati successori decisero di mantenerlo segreto. Fu San Giovanni Paolo II, nel 2000, a rendere pubblico il testo. Karol Wojtyla, che aveva una forte devozione mariana, riteneva che fosse stata proprio la Madonna di Fatima a deviare i proiettili che lo ferirono nell’attentato del 13 maggio 1981 (ricorrenza della Beata Vergine Maria di Fatima). L’assalitore, il turco Ali Ağca, era un tiratore esperto e sparava da distanza ravvicinata. Il fatto che i due colpi esplosi non abbiano raggiunto organi vitali fu ritenuto un miracolo: «fu una mano materna a guidare la traiettoria della pallottola e il Papa agonizzante si fermò sulla soglia della morte» (San Giovanni Paolo II, Meditazione dal Policlinico Gemelli ai Vescovi Italiani, 13 maggio 1994). Su richiesta di Karol Wojtyla, uno dei proiettili che lo ferirono, venne incastonato nella corona della Vergine custodita nel santuario di Fátima.
Il Terzo Segreto di Fatima
«Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l’Angelo indicando la terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una luce immensa, che è Dio, (“qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando vi passano davanti”) un vescovo vestito di bianco, (“abbiamo avuto il presentimento che fosse il Santo Padre”) insieme a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo, con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce, venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c’erano due Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.» |
San Giovanni Paolo II decise di consacrare il mondo al Cuore Immacolato di Maria, con una preghiera composta da egli stesso per quello che definì «Atto di affidamento» che si celebrò nella Basilica di Santa Maria Maggiore il 7 giugno 1981, solennità di Pentecoste, giorno scelto per ricordare il 1600° anniversario del primo Concilio Costantinopolitano, e il 1550° anniversario del Concilio di Efeso. Essendo il Papa forzatamente assente venne trasmessa la sua allocuzione registrata.
«O Madre degli uomini e dei popoli, Tu conosci tutte le loro sofferenze e le loro speranze, Tu senti maternamente tutte le lotte tra il bene e il male, tra la luce e le tenebre che scuotono il mondo, accogli il nostro grido rivolto nello Spirito Santo direttamente al Tuo cuore ed abbraccia con l’amore della Madre e della Serva del Signore coloro che questo abbraccio più aspettano, e insieme coloro il cui affidamento Tu pure attendi in modo particolare. Prendi sotto la Tua protezione materna l’intera famiglia umana che, con affettuoso trasporto, a Te, o Madre, noi affidiamo. S’avvicini per tutti il tempo della pace e della libertà, il tempo della verità, della giustizia e della speranza».
Prima di allora, nel luglio 1952, Pio XII consacrò i popoli della Russia al Purissimo Cuore di Maria e, nel novembre 1964, fu Papa Paolo VI ad affidare il genere umano al Cuore Immacolato di Maria. Ma il 25 marzo 1984, San Giovanni Paolo II affidò nuovamente, in Piazza San Pietro, i popoli del mondo e della Russia, al Cuore Immacolato di Maria. Ed ora, il 25 marzo 2022, la Russia e l’Ucraina verranno nuovamente consacrate al Cuore Immacolato di Maria.
Cari amici, vogliamo fare anche noi una preghiera, perché quella spada di fuoco che scintillando emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo, venga rimessa nel fodero? Vi propongo il testo scritto da San Giovanni Paolo II in occasione della sua visita a Fatima nel 1982, quando pregò perché l’umanità venisse risparmiata dalla guerra nucleare:
Oh, Cuore Immacolato!
Aiutaci a vincere la minaccia del male,
che così facilmente si radica
nei cuori degli stessi uomini d’oggi
e che nei suoi effetti incommensurabili
già grava sulla nostra contemporaneità
e sembra chiudere le vie verso il futuro!
Dalla fame e dalla guerra, liberaci!
Dalla guerra nucleare,
da una autodistruzione incalcolabile,
da ogni genere di guerra, liberaci!
Dai peccati contro la vita dell’uomo sin dai suoi albori, liberaci!
Dall’odio e dall’avvilimento della dignità dei figli di Dio, liberaci! Da ogni genere di ingiustizia nella vita sociale, nazionale e internazionale, liberaci!
Dalla facilità di calpestare i comandamenti di Dio, liberaci! Dai peccati contro lo Spirito Santo, liberaci! liberaci!
Accogli, o Madre di Cristo, questo grido carico della sofferenza di tutti gli uomini! Carico della sofferenza di intere società!
Si riveli, ancora una volta, nella storia del mondo l’infinita potenza dell’Amore misericordioso! Che esso fermi il male! Trasformi le coscienze! Nel tuo Cuore Immacolato si sveli per tutti la luce della Speranza!
(San Giovanni Paolo II, Fatima, 13 maggio 1982)
Alessandro Ginotta
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