• La Buona Parola - il blog di Alessandro Ginotta
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C’è un frammento di Dio dentro di te

C’è un frammento di Dio dentro di te

Nel cuore di ciascuno di noi brilla una fiammella che Dio stesso vi ha posto: è la luce della nostra anima. In alcuni arde forte e luminosa – come nei santi, nei beati, o in tante donne e uomini comuni – capace di rischiarare non solo il proprio cammino, ma anche quello di chi vive accanto. In altri, le prove della vita, il dolore e le ferite hanno alzato una cortina di fumo intorno a quella scintilla che, pur continuando ad ardere, sembra troppo fioca.

Il mio (in)solito commento a:
“Ecco lo sposo! Andategli incontro!” (Matteo 25,1-13)

Eppure, al di là di ogni nube, in ognuno di noi vive questa fiammella che viene da Dio. Anzi, che è parte di Dio stesso: “Rimanete in me e io in voi” (Giovanni 15,4). Plotino, filosofo neoplatonico, parlava dell’anima come di una scintilla divina, un soffio che palpita in ogni creatura e che anela a ricongiungersi con il suo Creatore.

San Giovanni ci ricorda: “Dio è amore” (1Giovanni 4,8). L’amore è l’essenza di Dio. E allora proviamo a immaginare: torniamo con la mente all’istante prima della Creazione. C’è solo Dio, eterno e onnipresente. Dio che ama… Ma chi amava, se nulla esisteva ancora? Ecco: l’amore non può restare chiuso, deve riversarsi, traboccare. E così, come un torrente impetuoso, l’amore di Dio si è riversato all’esterno e ha creato.

La Creazione è un atto d’amore puro. Tutto ciò che vive, si muove e respira è un riflesso di quell’amore incontenibile: il battito del nostro cuore, il sole che illumina il giorno, la natura che sboccia, il grano nei campi, il volo leggero di una rondine, il pianto e il sorriso di un neonato… tutto è segno di quel dono.

Ma la storia non si è fermata. L’amore di Dio è cresciuto ancora e si è fatto carne: Gesù, Figlio di Dio, è l’amore che prende volto e voce per vivere accanto a noi, condividere la nostra strada, guarirci, salvarci, portare sulle sue spalle ogni nostro peccato, fino al sacrificio supremo della croce. “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna” (Giovanni 3,16).

Dentro ciascuno di noi arde ancora un frammento di quell’esplosione d’amore che fu all’origine di tutto. Sì, anche se ci sentiamo lontani, anche se siamo stati ladri come Disma, disonesti come Zaccheo, ribelli come il figliol prodigo o impuri come la samaritana, dentro di noi resta viva una parte che ci spinge a cercare Dio. Perché il cuore dell’uomo è inquieto finché non riposa in Lui.

E allora, amico mio, amica mia, facciamo splendere questa fiamma. Non lasciamoci trovare impreparati come le vergini stolte, con la lampada spenta. Lasciamo che la nostra luce illumini il mondo, perché questo è il compito che Gesù ci ha affidato: “Voi siete la luce del mondo” (Matteo 5,14).

Testimoniamo la Parola con la coerenza della vita: in famiglia, sul lavoro, a scuola, tra gli amici. Facciamo vedere che c’è un altro modo di vivere, che non dobbiamo rassegnarci alla corruzione e all’ingiustizia, che possiamo scegliere di non voltare lo sguardo davanti al dolore. Il cristiano non guarda al buio, ma alla limpidezza del cielo.

E se attorno a noi cala la notte… allora siamo noi a dover diventare luce. Anche per chi ha dimenticato come si fa a brillare #Santanotte

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Il Sacro Cuore di Gesù”, di Luigi Guglielmino, 1960, olio su tela, Chiesa della Consolata, Torino

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