Fin dal peccato originale, il maligno vessa ed infastidisce l’uomo. Proprio non lo può sopportare. Perché l’uomo viene amato da Dio, mentre lui, il male, è stato scacciato dai cieli. Un tempo, infatti, Lucifero ed i demoni erano…
Il mio in(solito) commento a:
Insegnava loro come uno che ha autorità (Mc 1,21-28)
Quello che leggiamo oggi è il racconto del primo esorcismo di cui si abbia traccia nella Bibbia. Già, perché la pratica degli esorcismi nasce con Gesù: “Guarite gli ammalati, risuscitate i morti, purificate i lebbrosi, scacciate i demòni” (cfr. Matteo 10,8) sono le istruzioni che Gesù affida ai propri apostoli mandandoli in missione. Demoni muti (cfr. Matteo 12,22-32), pazzi posseduti (cfr. Luca 8, 26-39), donne liberate da sette esseri malvagi (cfr. Luca 8,2) e perfino indemoniati nella sinagoga (il brano di oggi) sono molti i racconti di liberazione dagli spiriti impuri. E prima di Gesù? Il demonio appare fin dalle primissime righe della Genesi, ma, nell’Antico Testamento, non troviamo traccia di altri esorcismi. Tranne uno. Quello raccontato nel libro di Tobia. In quel caso, però, a praticare l’esorcismo fu l’Arcangelo Raffaele in persona (cfr. Tobia 8,1-18).
Fin dal peccato originale, il maligno vessa ed infastidisce l’uomo. Proprio non lo può sopportare. Perché l’uomo viene amato da Dio, mentre lui, il male, è stato scacciato dai cieli. Un tempo, infatti, Lucifero ed i demoni erano angeli. Creature celesti che stavano al cospetto di Dio. Ma l’orgoglio si fece strada in loro. Non accettarono l’autorità di Dio e si ribellarono. La loro fu una libera scelta, perché Dio, nella sua infinità bontà, concesse alle creature celesti, così come a noi uomini, sue creature terrestri, il libero arbitrio. La facoltà di decidere in autonomia, la possibilità di scegliere tra il bene ed il male. E, quella di trasformarsi in demoni rinunciando a Dio, fu la scelta di questi angeli corrotti. Una scelta che non si può proprio perdonare.
Ma perché Dio, che con noi è tanto generoso e paziente, tant’è che è pronto a perdonare ogni nostro errore, ed anche il più grave dei nostri peccati, non perdonò gli angeli ribelli? Proprio per via della loro conoscenza. Essi avevano ben chiara la differenza tra il bene ed il male. Ed hanno scelto il male. La consapevolezza della loro scelta, piena e nitida, li ha marchiati definitivamente: gli angeli ribelli non potranno venire perdonati, perché sapevano bene quello che stavano facendo.
Non è così per noi. Nel nostro piccolo, noi esseri umani non abbiamo la piena conoscenza del bene e del male che hanno gli angeli. Non capiamo completamente il bene, né comprendiamo il male. Perché Dio è più grande di noi, è più grande del nostro pensiero ed è più grande della nostra capacità di comprenderlo. Accontentiamoci di capire che il male rientra nel grande mistero di Dio. Forse serve addirittura per migliorarci, confrontandoci con esso. Forse è solo il vuoto che resta dopo che ci siamo allontanati da Dio.
Spesso sbagliamo proprio perché cadiamo nei tranelli dei demoni. O perché non siamo in grado di valutare con precisione le conseguenze delle nostre azioni. Siamo esseri imperfetti. E per questo fallibili. Ecco perché Dio ci offre sempre il suo perdono. I demoni, invece, che sono scaltri, furbi ed hanno una conoscenza molto più completa della nostra, non “sbagliano” ma agiscono nella pienezza della loro coscienza. Ed in questa consapevolezza scelgono volutamente il male.
Siamo chiamati tutti a fare un bell’esame di coscienza: Dobbiamo capire, quando sbagliamo, se compiamo il male consapevolmente (ed in tal caso facciamo una gran brutta azione), oppure se il nostro errore è causato più dall’ignoranza (allora la nostra colpa è molto meno grave). Che cosa manca allora ai demoni, che pur hanno chiara l’identità di Gesù Cristo più di tutti gli altri? A loro mancano la carità e l’amore. I sentimenti che più ci avvicinano a Dio, che è amore. Il più alto di tutti i comandamenti dice: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze, e il prossimo tuo come te stesso”. Questo, i demoni non lo vogliono fare. Ecco perché noi, agli occhi di Dio, valiamo di più!
Dio ci ama, proprio come un padre ama un figlio ed è pronto a perdonare ogni cosa. Egli non vuole il nostro male. Così, anche quando noi ci allontaniamo da Lui, Lui ci insegue. Come un innamorato segue la propria innamorata. Come un buon Pastore che non esita ad inoltrarsi nel deserto per cercare l’unica delle sue pecorelle che si è smarrita. Questo è Dio: “Quand’ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura” (Giovanni 17,12). L’amore di Dio per noi è così forte, che Egli proverà in tutti i modi a strapparci dall’inferno. Perché Gesù stesso ci desidera con Lui: “Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno” (Giovanni 17,15). E ancora: “Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo” (Giovanni 17,24).
Così, come scrive Sant’Agostino: “tra l’ultimo nostro respiro e l’inferno, c’è lo smisurato oceano della Misericordia di Dio”. Perché il suo amore per noi è incontenibile. #Santanotte
Alessandro Ginotta
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