Non ha senso la vita senza Dio!
Solo nella serenità e nella pienezza dell’amore di Dio l’uomo è veramente felice. E può ritrovare se stesso!
Il mio in(solito) commento a:
Non è Dio dei morti, ma dei viventi! (Marco 12,18-27)
Certo che ce la mettevano proprio tutta… scribi, farisei, oggi i sadducei… arrivavano al punto di inventarsi situazioni paradossali, come questa, con il solo scopo di mettere in difficoltà Gesù. Poveri illusi, come potevano anche solo pensare di riuscirci?
Ma chi erano i sadducei? Due sadducei tra i più influenti dell’epoca erano i sommi sacerdoti Caifa e Anna… sì, proprio coloro che fecero arrestare e condannare a morte Gesù! Quella dei sadducei era una corrente politico-religiosa molto particolare. Potremmo dire che erano pieni solo di sé e vuoti di Dio. Benché credessero in Dio, non ammettevano l’immortalità dell’anima. Per questo negavano la risurrezione. Il loro rapporto con Dio si limitava al mondo terreno: è qui che, secondo loro, gioie e dolori costituivano premi e punizioni nel corso della stessa vita.
Che triste questa visione dei sadducei! In netto contrasto con la Parola di Gesù: “Io sono la risurrezione e la vita” (Gv 11,25) e ancora: “Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno” (Gv 6,40).
I sadducei erano peccatori, ma si consideravano santi. Negando l’intervento di Dio di fatto è come se ne negassero l’esistenza. Quante volte anche noi ci comportiamo come i sadducei e non riconosciamo l’esistenza di Dio?
Ma la nostra vita è dannatamente fragile. Ed è ancora più fragile ogni volta che ci ostiniamo volerla vivere senza Dio. Dio è sempre qui, accanto a noi, pronto a vestire i panni del cireneo e a prendere sulle sue spalle la nostra croce. Pronto ad alleviare le nostre difficoltà e preoccupazioni donandoci la speranza e la volontà di proseguire. Ma troppo spesso noi non lo ascoltiamo. Ci rifiutiamo di vederlo.
Così, questi sadducei che mettono alla prova Gesù, sono lontani da Dio, proprio come lo siamo noi ogni volta che lo rinneghiamo. L’uomo tenta con la ragione di darsi delle risposte, ma si accorge di non essere autosufficiente. Noi non bastiamo a noi stessi. Perché proviamo dentro di noi una sete di infinito, un desiderio di amore, un bisogno di luce e di verità, che ci spinge a cercare Dio. Non ha senso la vita senza Gesù: perde il suo sapore, smarrisce il suo colore. Vivere senza Dio, amici cari, è un po’ come spegnere la luce. D’un tratto non si vede più nulla. E si corre il grave rischio di inciampare ad ogni passo.
Perché solo nella serenità e nella pienezza dell’amore di Dio l’uomo è veramente felice. E può trovare se stesso. Perchè noi uomini, amici cari, siamo delle piccole scintille di Dio che anelano di tornare ad unirsi alla fiamma dell’eterno amore.
#Santanotte amici, ascoltiamo sempre Dio che ci accarezza con il suo amore, non chiudiamoci in una sterile autosufficienza, perchè abbiamo bisogno di Lui per dare un senso alla nostra vita e non perderci nel vuoto della nostra esistenza! 🙂 🙂 🙂
Alessandro Ginotta
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