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Il Vangelo della semplicità

Il Vangelo della semplicità

I grandi intrighi sono bocciati, mentre le cose piccole e semplici sono le migliori.

Il mio in(solito) commento a:
Il Figlio dell’uomo viene consegnato… Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti (Marco 9,30-37)

Certo che noi “umani” dobbiamo sempre farci riconoscere! Gesù sta informando i propri discepoli della sua prossima cattura e condanna a morte, mentre loro che fanno? Discutono su chi sia il “più grande”. Chi abbia più potere. La situazione è paradossale: neppure la notizia del prossimo assassinio del Figlio di Dio riesce a scuotere l’orgoglio dei superbi, che tentano, in ogni modo, di accaparrarsi le cariche più ambite: “Sono più bravo io. No, io!”.

A questi discorsi tanto infantili quanto inutili, Gesù contrappone un altro tipo di infanzia: quella del candore innocente.

Gli occhi di un bambino parlano da soli. Dentro vi si legge la sorpresa, la gioia, la trepidazione, e talvolta la paura. Ma soprattutto la semplicità. Un bambino non fa calcoli, macchinazioni, intrighi, cospirazioni. E’ schietto. E così ci vuole Gesù: ci vuole capaci di fidarci di Lui senza senza riflettere. Senza pensare a cosa potremo avere in cambio.

Per entrare nel Regno di Dio, dobbiamo avere un cuore aperto, semplice, un atteggiamento spontaneo. E soprattutto dobbiamo parlare il linguaggio dell’amore. Non quello della congiura che spesso cova nel nostro cuore. Vedete, amici, un bimbo si abbandona nella sua semplicità al proprio genitore che lo conduce, non si pone mille domande, ma si fida ciecamente. Ecco come dovremmo accogliere noi Dio: come un bambino.

Ma Gesù usa la metafora del bambino anche per un’altra ragione: non solo dobbiamo diventare più semplici, un po’ come i bambini, ma dobbiamo anche saper accogliere i bambini.

I piccoli, si sa, sono imprevedibili. Arrivano a sorpresa, quando meno te lo aspetti. E quando, pensando che non fosse il momento giusto, i discepoli li volevano cacciare (cfr. Marco 10,13-16), Gesù insisté perché venissero ascoltati. Così è Dio. Non si sa quando, né da dove arriverà (cfr. Matteo 24,42-51), ma quando sarà il momento, dovremo farci trovare pronti, anche se dovesse giungere all’improvviso. Come Gesù ci chiede di accettare i bambini, per il solo fatto che sono lì, allo stesso modo dovremo saper accogliere la presenza di Dio, quando e come Egli si manifesterà. Ai nostri occhi potrà sembrare il momento sbagliato, ma Dio conosce i misteri del tempo. Egli legge nel nostro cuore e nella nostra anima. Egli vede nel nostro presente, scruta il nostro passato e prevede il nostro futuro.

E se noi avremo ben compreso questo brano di Vangelo, sapremo che, quando Dio verrà, sarà senz’altro il momento giusto, per il solo fatto che Dio sarà lì.

#Santanotte amici, lasciate entrare Dio nel vostro cuore, Proverete tutta la gioia, la semplicità, la limpidezza, la fiducia che alberga nei bambini più puri. Dio vi benedica sempre amici cari!

Alessandro Ginotta

Il dipinto di oggi è: “Cristo ed il bambino” (dettaglio), studio di pittura per il dipinto “Cristo e i bambini” di Carl Heinrich Bloch, 1873, olio su rame, 104 x 92 cm, National History Museum Frederiksborg Castle, Danimarca

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