Vai al contenuto

No, non spetta all’uomo sostituirsi a Dio.

No, non spetta all'uomo sostituirsi a Dio.

Il mio pensiero “spirituale” di oggi è un po’ diverso dal solito post della #Santagiornata. Come saprete io sono sempre piuttosto restio a schierarmi pubblicamente su temi etici. Preferisco affrontarli nel mio cuore, nel silenzio e con tanta preghiera. Nel rispetto della tragedia che ha colpito la famiglia Gard ritengo che si debbano assolutamente evitare strumentalizzazioni ideologiche e politiche, come pure clamori mediatici superficiali. Tant’è che fino a ieri sera avevo completamente taciuto sulla triste vicenda di Charlie. Poi l’amico Carlo Climati mi ha chiesto di dare voce alle dichiarazioni del Prof. Gambino, presidente nazionale di Scienza & Vita, e così ho deciso di intervenire.

Scriveva San Giovanni Paolo II nel 1995: “Le famiglie, specie partecipando ad apposite associazioni, si adoperino affinché le leggi e le istituzioni dello Stato non ledano in nessun modo il diritto alla vita, dal concepimento alla morte naturale, ma lo difendano e lo promuovano”. Così, dopo una profonda ed attenta riflessione, un po’ come ci sollecitava San Giovanni Paolo II (rif. Evangelium Vitae N. 93) scendo in campo per servire – con tutta l’umiltà di cui sarò capace – il “Vangelo della Vita”.

Mi spaventa che un tribunale, sebbene composto da uomini saggi e preparati, possa avere l’ultima parola sulla vita o sulla morte di una persona. Non dovrebbe essere così. Non spetta all’uomo decidere come e quando terminare la vita di un altro individuo. Non spetta all’uomo sostituirsi a Dio. No, noi possiamo soltanto accompagnare la malattia con la preghiera ed abbiamo il dovere di mettere in campo tutte quelle azioni materiali di cui siamo capaci per salvaguardare la vita. Per questo prego, perchè l’esistenza di Charlie non venga interrotta dal distacco di una spina, ma si tenti, giacchè è stato raccolto il denaro, questa ultima strada del viaggio della speranza. Fosse anche un’azione inefficace, sarà sempre meglio che condannarlo a morte certa nel suo paese.

E così sintetizzo il mio pensiero e la mia preghiera, affinchè la vita sia sempre tutelata dal primo istante del concepimento fino al termine ultimo della vita terrena, dono di Dio da preservare e mettere a frutto. Perchè “se moriamo con Lui, vivremo anche con Lui” (cfr. 2Tm 2,11).

Preghiamo per Charlie? (…e per il mondo intero).

Alessandro Ginotta

 

 

Scopri di più da La buona Parola

Abbonati ora per continuare a leggere e avere accesso all'archivio completo.

Continua a leggere